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al testo di Franca Figliolini
Lettera a Paolo nel/dal regno dei morti
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In realtà ti sarebbe piaciuto questo vuoto siderale iniettato nelle vite di tutti, anche di quelli che hanno sempre finto Poi sì, avresti ringhiato il tuo dissenso d’ufficio con quella tv sempre accesa su questa distopia mondiale e avremmo discusso per ore a quale Urania di papà somigliasse di più. Per il resto, come sempre ad aprile, siamo sommersi dai fiori e qui a casa mia il rigoglio dei platani ormai copre la strada. Tutto rinasce, tutto ribolle di vita in questo scenario funereo, e a dire il vero, fratello mio, niente potrebbe somigliarti di più. (*) oggi è – era – sarebbe stato – il giorno del compleanno di mio fratello Paolo, nato il 29 aprile 1956 e morto il 27 agosto 2015.
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Salvatore Pizzo
- 02/05/2020 01:49:00
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Urania, un nome che mi rimanda a millemondi estate,millemondi inverno...e non ricordo se ci fosse pure millemondi primavera.Sì, perchè questi tuoi versi mi rimandono proprio a quelluscirsene a passeggio nello spazio profondo, riscoprendoci un pianeta dove i vivi e i morti vivono gomito a gomito, separati soltanto da una fisicità che non preclude che limmagini siano più vere del vero. E la primavera più primavera per i morti che per i vivi. Molto toccante.
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Arcangelo Galante
- 30/04/2020 06:25:00
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Confidenziali parole, davvero intime e sincere, sullautentico significato dell’affetto, provato dall’autrice, nei riguardi del fratello. E tale sentimento ancora vive, nell’anima della poetessa che, col cuore vibrante d’emozioni, sa comunicarlo a chiunque sia capace di comprendere il dolore, scaturito dalla dipartita di un caro familiare. Un finale strepitoso, quello dedicato a Paolo, giacché sintetizza perfettamente lintero valore del contenuto pubblicato.
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Ferdinando Giordano
- 29/04/2020 12:21:00
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Ce lhai nel sangue. E lì vive, respira e canta e gira senza sfinimento. Il suo premio è rimanere nel tuo circolo. Baci, bellanima. E grazie, sempre.
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